I verbi che indicano
condizioni atmosferiche come piovere, grandinare, nevicare,
fioccare, diluviare, tuonare, balenare, lampeggiare,
ma anche condizioni del cielo come annottare, albeggiare
eccetera, sono verbi impersonali e, secondo la grammatica,
richiedono l’ausiliare essere. Chiariamo che si chiamano impersonali
quei verbi che esprimono un’azione o una condizione non attribuibile a
persona o a cosa determinata. Dunque, “oggi è piovuto a dirotto”, “era
appena albeggiato”, “è nevicato sui monti” e via di seguito.
Ma ormai con questi verbi si
fa sempre più strada l’uso dell’ausiliare avere; perciò più
comunemente si sente dire “ha piovuto”, “aveva appena albeggiato”,
“avrà nevicato in montagna”, “mi pareva che avesse tuonato”.
Forse perché chi parla si crea inconsciamente un soggetto che compie
l’azione: il cielo, il tempo o qualcosa di simile. In conclusione, e senza
troppa filosofia, possiamo dire che tutti e due gli ausiliari sono
ammessi, e che tanto “ha piovuto” che “è piovuto” sono forme
ormai definitivamente accettate.
piovere v. intr. [lat. pop. plŏvĕre
(class. plŭĕre)]
(pass. rem. piovve; aus.
essere, oppure avere quando si vuole indicare
più lunga durata). Esempi: è
piovuto un po’ questa notte; ha piovuto tutto l’inverno;
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